giovedì 16 giugno 2011

Sentimento fraterno

Non so perché, questa sera mi sento di dedicare un pensiero ai sentimenti familiari.
Vorrei in particolare dedicare questo pensiero a mio fratello, che ho sempre sentito accanto a me anche a km di distanza... e ce ne sono :) ...
E siccome non si finisce mai di conoscere davvero una persona, ho scoperto di recente in lui un poeta (vedasi collegamento al suo blog qui sotto) che sa farmi commuovere ogni volta che leggo questa poesia:


"Un lento muovere dell'aria accende il mio pensiero,
foglie si alzano al cielo e sembrano correre verso il continente nero.
Pensieri e foglie che corrono sopra onde altissime, vagano per valli deserte
e sopra città illuminate dalla frenesia umana fino a raggiungere il tuo davanzale.
Apri una finestra e non sarai più sola, sentirai lo scorrere dei miei pensieri,
la forza della natura riempirà il tuo cuore e solo pochi battiti di cuore ci divideranno.
Un pensiero e una foglia, un uomo e una donna, un fratello e una sorella,
l'Africa e l'Italia tutto sembra così diverso e lontano e invece siamo proprio là sopra il tuo davanzale.
Le foglie e i miei pensieri uniti in un unico viaggio fino alle radici dell'uomo,
apri la tua finestra e permetti ai miei pensieri di essere vicino a te."

Grazie fratellone, ora che il mio percorso in Africa si sta avvicinando alla fine posso dire che grazie a te mi sono sentita davvero meno sola.

http://pensierinbiancoenero.blogspot.com/

lunedì 6 giugno 2011

Istituzione del viaggiversario

E' da un po' che mi frulla in testa un pensiero... Partire.
Parlando con un carissimo amico abbiamo sognato si farlo davvero, questa è l'idea:

Uniche decisioni in anticipo: senso, orario o antiorario, e destinazione iniziale.
Zaino(ne) in spalla
il resto frutto della sola improvvisazione del momento
durata 12 mesi, anche se non escludo di potermi fermare per sempre in una delle mie mete
Una sola regola: vietato tornare indietro

24.05.11 Inizio adesioni un anno di tempo di decidere
24.05.2012, anniversario, data della presunta partenza

Si accettano adesioni!!!!!!!!!! :)

sabato 2 aprile 2011

Attesa passiva

Di nuovo a casa per qualche giorno, di nuovo di corsa.
E' incredibile come una delle maggiori differenze fra Occiedente ed Africa sia rappresentata dal tempo, o meglio, dall'incredibile capacità degli africani di gestire l'attesa, praticare la cossiddetta "attesa passiva".
Anche io, con la mia cultura europea, con la mia impressione di essere sempre in ritardo, con la mia voglia di fare sempre più veloce, qui vado lentamente, Malembe Malembe in Monokutuba, godendo l'istante che non vivo in Italia. Ma non riesco proprio ad "attendere passivamente".

Riporto una frase di un giornalista polacco, Kapuscinski, che rende pienamente ciò che voglio rappresentare:
"In cosa consiste questa attesa passiva? La gente vi si cala consapevole di ciò che avverrà, e quindi cerca di mettersi più comoda possibile, nel posto migliore. A volte si sdraia, si siede per terra, su una pietra, oppure si accovaccia. Le conversazioni cessano. La torma degli esseri in attesa è muta. Non fa parola, tace. Subentra il rilassamento muscolare: la figura si assottiglia, si affloscia, si rattrappisce. Il collo si immobilizza, la testa si fa immota. L'uomo non guarda, non osserva, non manifesta curiosità. Spesso, ma non sempre, tiene gli occhi chiusi. Di solito gli occhi stanno aperti, ma lo sguardo è vitreo, privo di vita. Ho osservato per ore queste folle in stato di attesa passiva e posso dire che la gente cade in una specie di sonno fisiologico profondo: non mangia, non beve, non orina. Non reagisce al sole che brucia senza pietà, alle mosche insistenti e voraci che si posano sulle palpebre e sulle labbra.
Ma che succede intanto nella testa di queste persone?
Lo ignoro. Pensano? Sognano? Ricordano? Fanno progetti? Meditano? Viaggiano nell'aldilà? Difficile dirlo."

Secondo me vivono una vita parallela fatta di sogni...