lunedì 27 dicembre 2010

Volare

Ci voleva proprio l'africa per provare anche quet'esperienza!
Un amico che sta prendendo il brevetto, la giornata "battesimo del volo" e voila' un'altra occasione per provare qualcosa di diverso....
Emozione: 8 (aspetto di provare il deltaplano...)
Durata: 6 (solo 15 minuti...)
Divertimento: 10+ (solo la foto-paperissima di Marco vale 10)

http://picasaweb.google.com/cheluly/BattesimoVolo20112010#5555345697911476130

martedì 30 novembre 2010

C'est a dir... Il pleut!

A parte l'ennesimo allagamento di casa-luly, ma oramai a quello ci sono abituata...
...Qualche foto per rendere l'idea di cosa voglia dire "piove" quaggiu' :)




sabato 23 ottobre 2010

Mangiando animali africani

Un'altra bella serata provando un'altra porzione di Africa, tentando un altra via per conoscere un po' di più la cultura del luogo.
E che cosa meglio di una bella grigliata di Boa, Coccodrillo, Tartaruga ed Antilope?
Beh, nonostante facessi la baldanzosa, per assaggiare il primo boccone ho dovuto vincere un sottile senso di disgusto, continuavo a chiedermi: ma chi me lo fa fare? se sono arrivata fino a 31 anni mangiando ciccia umbra,chi me lo fa fare di cambiare???
Primo pezzo: Boa...non avrei mai detto che i serpenti hanno un'infinita di ossicini per tutto il corpo, che sono impossibili da mangiare con coltello e forchetta e puoi solo rosicchiare la ciccia attaccata agli ossicini... Primo pensiero: CAZZO QUANTO E' BUONO!!!
Secondo classificato: Tartaruga di mare. Giuro, non la mangerò mai più, poverine! Ma sono proprio buone!
E poi antilope, in realtà già mangiata e già classificata.
E che dire del coccodrillo? Mah, niente di che... Questi poverini sono brutti, cattivi e non sono nemmeno buoni da mangiare, che sfiga, peggio di me! :)
E che dire...
...Alla fine fare queste esperienze e' bello, ma e' ancora piu' bello farlo con gli amici giusti!!!

Grazie Michi (che d bravo Umbro non ha mangiato),Marrrrrrrrrchino, Caffy, Ste, Gg, Tt, Paolo, Ros e gli special guest

domenica 5 settembre 2010

Pausa di riflessione...

Dopo un sacco di tempo, eccomi di nuovo a scrivere nel blog.
Non da Punta Nera, ma da Città di Castello... Rimpatrio d'urgenza per appendicite ed ora convalescenza a casa per un po'.
Che dire...forse questa "pausa forzata" è capitata proprio al momento giusto: ad agosto compivo 12 mesi di Africa, e devo dire che ultimamente sto provando vivendo in una fase di "stanchezza"; dopo 12 mesi, la curiosità sta lasciando il posto alla normalità, il fascino alla sensazione di sentirsi chiusi dentro una gabbia dorata.

Avevo bisogno di civiltà e finalmente riesco a prendere una boccata di ossigeno...

...Mi rimane ancora una domanda: ma cosa è davvero la civiltà?

sabato 3 aprile 2010

Aeroporto di Parigi ... Di nuovo a casa

Il secondo rientro a casa, l'emozione di rivedere tutti i miei cari: famiglia, parenti, amici...

La sensazione che sento maggiormente in questo momento e' la "voglia di civilta''. Non so come spiegarla, ma e' come se a Punta Nera si vivesse sospesi, in una specie di limbo in cui nulla e' come in occidente, tutto e' ovattato e quello che da noi e' la normalita, li' non esiste, come andare a bere un cappuccino con brioche, passeggiare per fare shopping, andare in centro ed incontrare i tuoi amici, o semplicemente prendere la macchina ed andare in qualche citta' vicina.
Essere sempre in movimento, viaggiare, forse questa e' la cosa che mi manca di piu'.

Finalmente torno... Con un pizzico di malinconia nell'anima.

martedì 9 marzo 2010

UN'IMPROBABILE PARTITA


Di seguito il post di un amico, per raccontare un altro aspetto di Punta Nera...

Un fine settimana qualunque, in un ristorante qualunque, in una cittá che sembra essersi fermata nel tempo, realtá dell’Africa dove la sera non é possibile trovare aperto un cinema, un teatro, un centro commerciale, un Mc Donald, semplicemente perché non ci sono, non esistono.
Qui altre sono le immagini che rimangono per sempre scolpite nel cuore: i tramonti meravigliosi, le spiagge incontaminate, i sorrisi innocenti dei bambini, la danza dei corpi africani, il suono dei tamburi e tutto ció di cui vi ha parlato Lucia attraverso i suoi racconti e le sue fotografie.
Ma per chi la sera va a caccia di divertimento le alternative sono scarse ed ecco che la proposta, dopo la solita cena a base di “brochettes de Poisson e birra locale, di andare a giocare a biliardo non appare strampalata: “Se non c’e’ nulla di meglio da fare………vada per la partita a biliardo dico io” e a maggior ragione se chi ti invita é una ragazza bella e simpatica come Lucia.

Poi d’improvviso ecco ritornarmi in mente l’adolescenza, il bar del paesino con la sala da biliardo, le sfide con gli amici, l’ordine imperfetto delle stecche, delle sedie, delle palle, del triangolo, dei gessetti; un ambiente prettamente maschile con l’eccezione di una o due ragazze, quelle che preferiscono stare con gli uomini.

Il locale scelto é il Master che ti accoglie con la sua insegna luminosa, piú simile ad un albergo a ore che ad una sala da biliardo. Parcheggiamo la macchina e immediatamente i ricordi di una vita svaniscono, sostituiti da un presente completamente differente: una decina di donne con le tette al vento ti accoglie con un “benvenue“ che significa tutto o niente; inevitabili mi vengono in mente le frasi del sommo poeta: “Mi ritrovai in una selva oscura, dopo aver smarrito la retta via”.

Eccoci entrati al Master, quattro tavoli da biliardo, due da una parte e due dall'altra, una pista da ballo nel mezzo,  una musica infernale in sottofondo e centinaia di ragazze che ballano intorno ai tavoli e muovono il loro sedere con una sensualitá che provoca turbamento. Fortunatamente, essendo accompagnato da Lucia, inizialmente mi viene risparmiato il trattamento riservato agli uomini europei: palpate nelle parti intime, linguacce,  sorrisi che sottointendono sesso a pagamento.

Si libera un tavolo e iniziamo un’improbabile partita a biliardo: mentre sto tirando qualcuna passa e mi tocca il sedere, un’altra mi muove il posteriore davanti agli occhi e STUF- la palla prende la direzione sbagliata………..
Sinceramente della partita poco mi importa, mi interessa invece capire, osservare, valutare.
Le scene che catturano la mia attenzione sono poco edificanti: uomini bianchi di tutte le etá che si “strisciano” tra i corpi di ragazze giovanissime, la cui condizione di povertá o il desiderio di avvicinarsi allo stile di vita occidentale, le porta a vendersi per una tariffa che si aggira intorno ai 15-20 euro.
Non voglio fare del falso moralismo, del resto il mestiere piú antico del mondo non lo scopriamo certo al Master o in Africa; quello che mi sconvolge é vedere certi vecchi che senza alcun pudore palpano quella che in altri tempi e in altri luoghi potrebbe essere la propria figlia. Mi sono sempre immaginato a 60 anni sdraiato da qualche parte, con un libro in mano, i nipotini intorno, qualche animale dentro casa: pace e tranquillitá insomma ma queste immagini sono delle pugnalate al mio futuro ideale.
“Comunque” penso io, “se proprio vogliono fare sesso, perché non le portano a casa invece di ridicolizzare e ridicolizzarsi in questo modo?”

Lucia mi da un calcetto, mi guarda con quel sorriso dolce che ha il potere di farti dimenticare tutto e tutti e mi ricorda che c’e’ una partita da giocare. 
Dove noi uomini abbiamo portato degenerazione, sfruttamento, perversione e lussuria devo almeno salvare l’onore maschile del giocatore da biliardo, vincere la partita in un luogo dove sono giá stato sconfitto.

martedì 2 marzo 2010

Dal Piccolo Principe

Oggi basta parlare di Africa, avrei voglia semplicemente di condividere uno spunto di riflessione.
Ebbene si, lo ammetto, nella mia vita di scolara sempre svogliata e totalmente disinteressata alla lettura, non avevo mai letto uno dei classici per bambini: Il piccolo principe.

Un mio caro amico, scoperta la cosa non senza un certo sbalordimento, ha provveduto a regalarmi il libro...che e' stato per me una rivelazione...C'e' scritto: "adatto a partire da 8 anni" ma secondo me e' adatto alla lettura da parte degli adulti, per ridiventare un po' più' "bambini" nel vivere le emozioni ed i sentimenti...

Vorrei postare questo passaggio, secondo me illuminante nella sua semplicità'...E bellissimo...

Il Piccolo principe viene da un pianeta lontano e nella terra incontra una volpe:

"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata"
"Che cosa vuol dire addomesticata?"
...
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare di legami"..."
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino a ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò' per te unica al mondo".
...
"La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere otto terra. Il tuo, mi farà' uscire dalla tana, come una musica. E poi guarda! Vedi laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane  e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe: "Per favore, addomesticami", disse.
...
"...Se tu vieni, ad esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicita'. Quando saranno le quattro, comincerò ad agitarmi ed inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicita!..."
...
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!", disse la volpe, "piangerò".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!", disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
...
"Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi." 

lunedì 22 febbraio 2010

Lo hai mai sentito l'odore dell'Africa?

Tanti mi chiedono dell'Africa, e io mi trovo spesso in difficoltà'. Non so cosa rispondere.
Io credo che l'Africa si possa solo vivere: l'odore, che non esiste altrove e che non appena lo senti capisci dove sei, i sorrisi che in mezzo a visi cosi' scuri sembra che brillino a Km di distanza, la Natura, cosi' prorompente  e cosi' potenzialmente pericolosa...
La si può solo vivere...
Sento che quando me ne andrò sarò' felice di tornare nel mio paese, ma so anche che oramai che l'ho vissuta, avrò sempre in fondo al cuore la malinconia per questa terra rossa...e' come una malattia...

martedì 2 febbraio 2010

Luz!!!

Mi dimenticavo la mia piccola palla di pelo...Sbarcata in Africa e gia' ambientata alla grande!!! :):):):)

http://picasaweb.google.it/cheluly/Luz#

lunedì 1 febbraio 2010

Kouilou

Come promesso, anche se in ritardo...Finalmente la gita sul fiume Kouilou, a circa 40 Km da Punta Nera.
Un gruppo di 11 persone, una pagoda grandissima attrezzata con motore (...... soprassediamo sulla potenza... )e tanta, tanta voglia di vedere un po' di piu'.
Organizzazione escursione: i mitici Luigi e Corinne.
Organizzazione pranzo: Coordinamento Luly, ognuno ha portato qualcosa. Vi lascio immaginare...diciamo che come al solito ho esagerato, avremmo potuto mangiare in 30 :) Gli abitanti del villaggio nella foresta hanno ringraziato!
Insomma, partenza di mattina presto 9+ o -...), inizio navigazione del Kouilou con destinazione finale un villaggio in mezzo alla foresta primaria . Il cielo e' fortunatamente coperto, il sole sarebbe stato problematico sia per il caldo che per l'insolazione che sicuramente avremmo preso.
La prima cosa che colpisce e', oltre una natura dominante in tutto cio' che circonda il fiume, con un verde che sembra di smeraldo ed una vegetazione cosi' fitta da non poter vedere oltre, sono le capanne, spesso prive di pareti, sempre che abbiano anche un tetto... che sebrano costruite nel nulla e che nel nulla finiscono. Con i loro abitanti, spesso famiglie di una decina di persone minimo delle quali mi continuo a domandare quale sia il senso di vivere li', in mezzo al nulla, senza nulla e con nulla da svilupare. In essetti la domanda che maggiormente mi e' rimasta in testa e': qual'e' il senso? Vorrei capire da loro quale senso danno alla loro esistenza...sempre che abbiano l'esigenza di "dare un senso"... Forse il "dare un senso" e' una pippa mentale che ci siamo dati noi occidentali....
E beh insomma, tornando alla gita, dopo circa 1 ora passata nel ramo principale ci siamo addentrati in un affluente (non ho la minima idea del nome!!!) e d'improvviso l'acqua e' diventata come se fosse petrolio, lo specchio dell'acqua era cosi' uniforme e scuro che ci si poteva davvero specchiare, e la natura di un verde cosi' intenso da far quasi male agli occhi....
Insomma, ancora una volta l'Africa e' riuscita a lasciarmi sena parole, ancora una volta mi rendo conto che ogni volta sento di innamorarmi un po' di più' di questa terra...
Le foto rendono un po' l'idea di cosa intendo:
http://picasaweb.google.it/cheluly/Kouilou#
E poi il pranzo nella foresta, mangiando come lupi alla fantozziana fra pasta e fagioli, quiche, insalate, affettati, frutta..........E visita al villaggio nella foresta, casette fatte di bambu', alberi di banano dovunque, abitanti pieni di dignita', luoghi puliti, dente piena di sorrisi...
Quest'Africa non smettera' mai di stupirmi....